martedì 27 maggio 2008

Aspettando...

Ho ricevuto questa ieri:

Vi racconto le ultime notizie dalla Birmania:

Il nostro contatto con il mondo esterno non rimane che l’Internet bar. La vita a Rangoon sta migliorando lentamente. Finalmente abbiamo la fornitura di elettricità anche se soltanto per poche ore al giorno. Non possiamo ancora usare il telefono. In confronto alla zona delta dove la situazione è veramente terrificante, dobbiamo dire che siamo più fortunati. Vediamo cose terribili in giro: i campi allagati dappertutto con cadaveri sparsi ad ogni angolo, alcuni di loro portati via dal vento forte finiscono appesi sugli alberi. Tanti bambini sono fuggiti e hanno cercato rifugio sopra gli alberi ma alcuni non sono potuti sopravvivere, gli altri hanno il corpo bruciato dalla salina dell’acqua e i forti raggi del sole.

Ieri sono tornata da un villaggio dove c’è un gruppo di persone superstite. Tre miei amici assistono circa 200 persone al giorno dando le cure mediche a queste persone. Non danno soltanto assistenza medica ma hanno cercato piuttosto di ascoltare e condividere le loro sofferenze, perché ogni giorno qualcuno caro va perso sempre. Tanti genitori hanno cercato di salvare i loro figli legando intorno ai piccoli delle bottiglie vuote di plastica, poi magari non riescono a salvare se stessi.

In questo villaggio ci sono raggruppati circa mille persone, le quali non hanno bisogno soltanto del cibo quotidiano, ma anche indumenti e medicinali. Sono in attesa di ritornare al loro villaggio di provenienza, ma non possono farlo prima della fine della stagione delle piogge – che ha appena avuto l’inizio.

Un’altra mia amica ha viaggiato 6 ore per raggiungere un altro villaggio, ha dovuto attraversare due fiumi grossi, poi ha remato una barchetta per un’altra ora. Qui sono rimaste 20 famiglie, fortunatamente nessun decesso. Devono cominciare a ricostruire le loro case, e hanno bisogno di tutto: legno, ferro, acciaio… persino i chiodi, perché veramente manca tutto.

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